I tatuaggi polinesiani
C’è chi si tatua per ricordare un evento o una persona, chi per un evento religioso, come nel caso del Mehndi, oppure c’è chi si tatua per abbellire una parte di sé stesso. Ma i primi tatuaggi, quelli più famosi ancora tutt’oggi, sapete quali sono? I Maori, ovvero i tatuaggi polinesiani.
Con il termine Polinesia si considerano non solo le isole dell’Oceano Pacifico centro meridionale. E con il termine polinesiano invece vengono incluse diverse tribù come i Tahitiani, abitanti della famosa isola, e i Maori, originari della Nuova Zelanda.
Ma chi scoprì questi luoghi?
Fu James Cook, un navigatore britannico, a scoprire nel 1771 il triangolo Polinesiano: Polinesia francese, Nuova Zelanda, isole Hawaii, Isola di Pasqua e.. le isole Cook! E fu proprio lui il primo a coniare il termine tattoo e sapete perché? Perché chiamava gli abitanti di queste zone Tattaw, che in polinesiano significa incidere, decorare, disegnare. E il nome dato da Cook non si differenziava molto da come gli abitanti del luogo chiamavano i disegni, ovvero Tatau.
Le origini mitologiche dei tatuaggi polinesiani
Il tatuaggio polinesiano ha sicuramente delle origini mitologiche anche se non è chiaro quale sia tra le tante. La più famosa però narra che pare che il primo tatau venne fatto sui due figli del dio creatore Ta’Aroa. E che i figli poi lo insegnarono ad altri uomini tanto da diventare poi loro le due divinità protettrici dei tatuaggi, invocati secoli successivi dai tatuatori prima di iniziare ogni disegno.
Significati e stili
Nelle popolazioni polinesiane i tatuaggi venivano fatti per stabilire un contatto con la natura, per appartenenza a una determinata comunità o famiglia ma anche per stabilire una connessione con i propri antenati. Ogni tatuaggio ha un significato e i tatuaggi polinesiani sono solitamente una combinazione di simboli. Anche la zona in cui viene fatto ha il suo significato, come ad esempio su viso, collo o testa sta a significare spiritualità, o sulle mani creatività. E gli stili dei tatuaggi polinesiani sono ben 5: Maori, Samoano, Marchese, Hawaiano e Tahitiano.
Al giorno d’oggi la maggior parte delle persone si tatua e, spesso, anche senza significato, giusto così perché è di moda. Chissà cosa direbbero il dio Ta’Aroa e i suoi figli se venissero a scoprirlo…