La cucina indiana
“Preparati perché io sono stato in India un mese e ho perso 10 kg!” Questo era il mio mood pre partenza, perché tutti quelli che conosco che in India ci erano stati prima di me mi dicevano così. Ma io, dopo 84 giorni, sono rientrata ingrassata. Di 4 kg. E sapete perché? Perché io AMO la cucina indiana!
Spezie. Peperoncino. Gente che mangia con le mani. E i pasti sono spesso accompagnati dal chai. E al sud friggono qualsiasi cosa, tipo friggono anche il nord! Ma quali sono i piatti tipici dell’India?
Il pane indiano
Il pane in India… Non esiste! Ma ci sono delle ottime alternative per accompagnare il cibo o per tentare di fare la scarpetta. Al nord si chiama chapati, un pane piatto, a mo ‘di piadina. Al sud invece c’è la parotta, o porotta, che a differenza del chapati in cui ci sono solo farina, acqua e sale, nella parotta c’è anche olio o burro, o entrambi. E la parotta esiste in varie versioni condite come ad esempio aloo parotta, ovvero con le patate, oppure la onion parotta, con le cipolle. E infine abbiamo il naan, anche lui a volte farcito, e si differenzia dagli altri due per la presenza di lievito.
I piatti più famosi della cucina indiana
I piatti più famosi della cucina indiana sono un pò. Iniziamo dallo street food, in cui è facile trovare samosa, fagottini ripieni di verdura, oppure i pakora, verdure panate in pastella di farina di ceci e poi fritte.
Poi nei locali abbiamo il paneer, che è un formaggio fresco vegetariano, che molti indiani preparano in casa utilizzando latte, succo di limone o aceto, e sale. E il paneer lo si trova cucinato in un sacco di modi come ad esempio il palak paneer, ovvero con gli spinaci, oppure il paneer butter masala, formaggio fritto con salsa di pomodoro e spezie.
Famosissimo anche il dal, ovvero una zuppa di lenticchie. Oppure le kofta, che sono le polpette. Ma anche il thali, che è una sorta di piatto unico, con il riso al centro e tante ciotoline intorno a lui contenenti verdure, pesce o carne a seconda della tipologia di cibo che sceglierete.
La cucina indiana del Sud
E qui arriviamo al mio tasto dolente, la cucina del sud. Dove tutto viene fritto e dove viene utilizzato spessissimo il cocco. E dove io ho dato una botta decisiva alla bilancia durante i miei 3 mesi in India.
Il piatto più famoso del sud è il dosa, una specie di crepe sottilissima fatta con riso o lenticchie, da “pucciare” nelle salse accompagnatorie tra cui la coconut chutney, una salsa salata a base di cocco di cui io sono diventata decisamente dipendente; il sambar che sono patate, lenticchie e verdure cotte con un quantitativo esagerato di spezie; la red chutney che è la salsa di pomodoro e la green chutney a base di menta e coriandolo. Famosissimo è il masala dosa, ovvero il dosa con al suo interno già il sambar, il tutto circondato dalle salse.
Ma oltre ai dosa esistono anche i poori che si possono mangiare solo a colazione, che sono molto simili al nostro gnocco fritto ma in versione xxl! E poi ci sono gli idli che sono tortine a base di riso. E ovviamente i porotta già citati sopra. Ma anche i vada, graziose ciambelline salate con il buco che spesso si mangiano per colazione o per merenda. E ovviamente tutti accompagnati dalle salse descritte prima.
E, cosa ancor più tipica e particolare del sud, è il pranzo. Molto simile al thali, con riso nel mezzo accerchiato da verdure, salse o carne o pesce, a seconda della scelta. Ma il tutto servito su un’enorme foglia di banano!
E i dolci? Al sud ci sono un sacco di dolcetti fritti come gli appam o i paniyaram, che si trovano tra le bancarelle di street food. Dolcetti da accompagnare ovviamente con la bevanda più famosa dell’India: il chai.
Il chai
Il chai è una bevanda che si trova a qualunque ora, in qualunque luogo e in qualunque negozio o bancarella in giro per l’India. Ed è “semplicemente” thè nero e spezie, fatti bollire con acqua e latte e poi filtrati. Al nord viene servito in tazzine di terracotta mentre al sud in bicchieri di vetro o carta. E per me è stata un’ottima alternativa al caffè perché il caffè, in India, viene filtrato anche lui, come il chai. E servito con il latte. O in alternativa senza latte ma il gusto, per noi italiani, è molto ma molto difficile da accettare!
E poi ci sarebbero ancora da citare il biryani, riso servito con verdure, pollo o carne, oppure il lassi, bevanda a base di yogurt con l’aggiunta di frutta o cioccolato o cocco o tutto insieme. Ma sicuramente, nonostante questa lunghissima lista, mi sarò dimenticata qualcosa. Perché in India ho mangiato davvero troppo! E quindi, invece di cercare di scavare a fondo nella mia memoria che tanto rispolvererò direttamente in loco a breve, concludo questa pillola culinaria con qualche curiosità.
Sapete che al sud i ristoranti si chiamano hotel? E che spesso sulla pizza al posto della salsa di pomodoro mettono il ketchup? Ma sapete anche che quando si va a “mangiare fuori” con gli amici, si mangia e si esce dal locale senza star lì a chiacchierare?
E sapete che gli indiani non usano le posate ma mangiano utilizzando solo la mano destra perché la sinistra è considerata impura perché usata per la propria pulizia? Ovviamente lavandosi le mani prima e dopo. Anche nelle case in cui si mangia seduti per terra. E perchè mangiano con le mani? Per assaporare meglio i gusti nonostante conoscano perfettamente le posate dato il loro lungo periodo di colonizzazione inglese. Ma pensate se a noi ora ci colonizzasse che ne so, un popolo a caso, i cinesi. Iniziereste voi a mangiar solo con le bacchette oppure continuereste comunque a sfamarvi utilizzando le posate? Io sceglierei la seconda. Anzi no, la terza: con le mani!