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India Tradizioni dal Mondo

Il Diwali, la festa delle luci

26 Ottobre 2024

Il Diwali, la festa delle luci

Il festival del Diwali è una importantissima ricorrenza per il popolo indiano. E’ conosciuto anche come Divali e Dipavali ma soprattutto come la festa delle luci…

Sì, come avrete già sicuramente capito, in India ogni momento è buono per festeggiare. Praticamente quasi ogni settimana capita una ricorrenza ma il Diwali, proprio come l’Holi Festival, ha un’importanza fondamentale per gli induisti. La parola Diwali deriva dal termine sanscrito Deepavali che significa letteralmente “fila di luci”. Questa ricorrenza celebra la vittoria del bene sul male e riempie l’India di candele accese e festa in ogni dove. Ma sapete che nelle varie parti di questo immenso paese, durante il Diwali, a seconda delle tradizioni del luogo vengono celebrate differenti divinità?

Il Diwali nell’India del nord

Il Diwali nel nord è legato a uno dei poemi epici più famosi dell’India. Il nome di questo poema epico è Ramayana, la sua lingua originale è il sanscrito ed è stato scritto tantissimi secoli fa. E ora ve lo racconto…

C’era una volta il dio Rama, incarnazione di Vishnu, divinità che fa parte della trimurti induista, che, tanto tempo fa, nacque ad Ayodhya, una delle sette Sapta Puri, ovvero le città più sacre dell’India. Rama non nacque in una famiglia normale ma nella famiglia reale: era il figlio primogenito dell’Imperatore Dasharatha. Più cresceva e più il popolo lo adorava. E sia il popolo che suo papà erano sempre più impazienti di vederlo incoronato come Re, soprattutto dopo il suo matrimonio con la bellissima Sita. Ma purtroppo, a causa di un capriccio di una delle mogli dell’Imperatore, fu mandato in esilio, nella foresta, per 14 lunghi anni…

In questo esilio per fortuna non fu solo perché sia sua moglie Sita che suo fratello Lakshmana decisero di andare con lui. I primi tempi furono lieti, impararono moltissime cose nuove nella foresta e strinsero moltissimi legami finché però, un giorno, giunse al loro cospetto Surpanakha, la sorella del cattivissimo demone Ravana. Surpanakha, appena vide Rama, se ne innamorò e gli chiese di sposarlo. Rama, ovviamente, rifiutò e così lei si gettò su suo fratello Lakshmana, ma anche lui rispose picche! Così Surpanakha, offesa e adirata, decise di attaccare Sita: ma Lakshmana, per contrastarla, le tagliò il naso e le orecchie.

Surpanakha se ne andò ma suo fratello, il demone Ravana, decise di vendicarsi: rapì la bellissima Sita e la portò nel suo regno, nella città di Lanka. Rama, distrutto, iniziò ad allearsi con un sacco di forze e divinità presenti all’interno della foresta finché, un giorno, lui e suo fratello giunsero a Kishkindha, il regno delle scimmie, dove conobbero Hanuman

Hanuman, il dio scimmia

Hanuman, ovvero il dio scimmia, riconobbe subito la divinità in Rama, decise di aiutarlo e andò lui stesso a Lanka, a cercare Sita. Appena arrivato la trovò, ancora imprigionata, e le diede l’anello di Rama come prova della sua amicizia con il marito. E dopo poco Rama e il suo esercito arrivarono a Lanka e iniziò la guerra tra i due regni. In molti persero la vita, tra cui anche Lakshmana. Ma la battaglia finale, tra Rama e Ravana, fu decisiva: Rama uccise Ravana e portò via Sita. Tornarono, insieme, ad Ayodhya e lì trovarono una via piena di candele accese: la luce, simbolo del bene che vince sul male.

Il Diwali nell’India del sud

Ma nel sud dell’India invece, soprattutto nel mio amato Tamil Nadu, il Diwali cosa rappresenta? Qui è più comunemente conosciuto come Dipavali, celebra la vittoria di Krishna sul Re Narakasura. E se Krishna sappiamo già che è una divinità ed è l’ottava incarnazione di Vishnu, Narakasura chi è? 

C’era una volta il regno di Pragjyothishapuram (nome che ora ripeterete tutti, ad alta voce, finché non riuscirete a pronunciarlo correttamente!), governato dal Re Narakasura, che era cattivissimo e rubava cose e persone a chiunque! Finché un giorno arrivò a far arrabbiare qualcuno di molto in alto, ovvero Indra, il re dei cieli: gli rubò gli elefanti!

E così l’adirato Indra andò da Krishna a chiedere aiuto. Krishna accettò ma era consapevole che questo Re così maligno poteva esser ucciso solamente da una donna. E così decise di portare con sé in missione una delle sue mogli: Satyabhama, la reincarnazione di Bhudevi, dea della terra, e una delle forme di Lakhsmi, la moglie di Vishnu. Chiamò il suo fedele Garuda, l’aquila divina, e insieme abbatterono tutte le barriere della fortezza del Re Narakasura. Krishna sfidò il Re ma svenne e così intervenne Satyabhama che uccise, finalmente, Narakasura. Ed è proprio questa vittoria del bene sul male che è celebrata durante il Dipavali in Tamil Nadu!

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La dea Lakshmi

E se Satyabhama è anche una delle forme di Lakshmi, vi ricordate quando all’inizio del racconto sul Ramayana vi dissi che Rama è un avatar, e quindi un’incarnazione, di Vishnu? Sita, essendo sua moglie, è dunque anche lei venerata come incarnazione di Lakshmi. Ma oltre ad essere la moglie di Vishnu, una delle divinità della trimurti induista, chi è Lakshmi? E perché è venerata? Lakshmi è la dea dell’abbondanza, della prosperità, della fertilità e della bellezza. E’ una dea venerata in tutta l’India, celebrata durante il Diwali, sia per il suo significato, sia perché collegata anche a Sita e a Satyabhama e sia per la sua storia.

Il nome Lakshmi deriva dal sanscrito e significa “scopo”. La sua nascita la si ritrova, ovviamente, nella mitologia induista e la sua storia inizia da un incontro tra il saggio Durvasa che donò una ghirlanda di fiori a Indra, il dio dei cieli. Ma Indra, invece di mettersela al collo, la mise sulla fronte del suo elefante che però subito la gettò a terra. 

Durvasa si infuriò, vide questo gesto come mancanza di rispetto e maledì il regno di Indra. Gli dei che vivevano nel regno del dio dei cieli si indebolirono e i demoni presero la palla al balzo e li attaccarono, vincendo. E così tutte le divinità andarono da Vishnu a chiedere aiuto e lui consigliò loro di agitare le acque dell’oceano di latte per riprendersi i loro poteri. Ma cosa apparve dalle onde? Lakshmi, già grande, seduta su un fiore di loto che, appena apparsa, decise di sposare l’unica persona che era certa che l’avrebbe protetta, ovvero Vishnu. Ed è anche la loro unione che viene celebrata durante il Diwali.

Ma invece, tornando al resto dell’India, sapete che nel Bengala occidentale, stato in cui è situata Calcutta, durante il Diwali non venerano nulla di tutto ciò ma solamente Kali? Moglie di Shiva e dea della morte e della distruzione. E sapete che invece in Kerala, il Diwali, non viene quasi celebrato? Ma sapete che c’è ancora un’altra storia legata al Re Bali che era un governatore buono ma molto ambizioso? E che Vishnu, per fermare la sua sete di averi, si trasformò in un nano? E che anche questa leggenda viene celebrata durante il Diwali?

Ma comunque, che sia sud, nord, Lakshmi, Rama o Krishna, il Diwali viene celebrato sempre durante i giorni della Luna Nuova che cade tra la fine di Ottobre e i primi di Novembre. E rappresenta, ovunque, la vittoria della luce sulle tenebre. Purtroppo io a questa celebrazione non sono ancora riuscita a partecipare, perché non sono ancora capitata in India durante il Diwali. E perché ripeto di continuo la parola “ancora”? Perché Madre India è ormai per me una seconda casa. E chissà quante volte, ancora, ci tornerò…

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