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Holi Festival

16 Ottobre 2020

Holi Festival

L’Holi Festival, conosciuto come la festa dei colori, è arrivato fin da noi in occidente con la Color Run, famosa corsa in cui ad ogni traguardo ci si lancia addosso polveri colorate, e a seguire con l’Holi Fusion, in cui ci si lanciano comunque addosso colori ma nel frattempo si balla. Il significato giunto qui è legato al puro divertimento, ma che origini ha questa ricorrenza?

L’Holi Festival è nato in India più di 5000 anni fa, è festeggiato in tutto il paese e ogni anno cade nel giorno dell’ultima luna piena d’Inverno. Questa festa per loro significa divertimento ma anche nuovo inizio: si celebra l’arrivo della Primavera e si dimenticano tutti i risentimenti. Si fa pace, si canta e si balla tutti insieme, come un’immensa e grande famiglia. Ma come in tutte le feste indiane, anche qui le leggende indù hanno una fondamentale importanza.

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Holi Festival

Il bene che trionfa sul male

Uno dei significati legato alla tradizione indù è basato su un litigio tra padre e figlio. La leggenda narra che il demone padre (con un nome impronunciabile) si alleò con sua sorella Holika per combattere il proprio figlio Prahlad, devoto al dio Vishnu invece che a suo papà. Holika, anche lei demone, aveva il potere di entrare nel fuoco senza recare alcun danno su se stessa e quindi, il suo caro fratello, le ordinò di gettarsi tra le fiamme con Prahlad. Ma si era dimenticato un importante particolare: sua sorella avrebbe avuto questo “vantaggio” solo se fosse stata sola. Alla fine Prahlad fu salvo e nel festival viene celebrato proprio questo episodio, ovvero la vittoria del bene sul male.

Il festival dei colori

Come mai durante l’Holi festival ci si lancia polveri colorate uno addosso all’altro? Che significato religioso ha questo gesto?

Krishna, considerato una delle divinità più adorate nella religione induista, fin da piccolo si è ritrovato a dover combattere contro demoni che volevano la sua morte. Quando era ancora neonato, il demone Putana cercò di ucciderlo assumendo le sembianze di una giovane donna che si offriva di allattare tutti i bambini del villaggio con il suo seno. Il suo latte però era avvelenato, quindi tutti i neonati che venivano nutriti morivano. Ad esclusione di Krishna che, oltre ad essere immune al veleno, durante l’allattamento la privò anche di tutta la sua energia e la fece morire.

Ci fu però un problema: la pelle di Krishna, a causa di questo latte, diventò bluastra. E quando durante la sua infanzia si innamorò di Radha, per non sentirsi troppo diverso, le lanciò addosso delle polveri colorate in modo che, tutte insieme, trasformassero la sua pelle dello stesso colore. Un gesto che celebra l’uguaglianza e l’armonia tra tutti i popoli, le etnie e le differenze sociali, che in India, purtroppo, sono ancora tutt’oggi presenti.

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