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L’induismo balinese

20 Dicembre 2020

L’induismo balinese

Bali: spiagge, risaie, templi e vulcani. Diventata super famosa a seguito di Mangia Prega Ama, questa piccola isola dell’Indonesia è stata letteralmente presa d’assalto, sia da turisti che da nomadi digitali che, potendo lavorare da qualsiasi parte del mondo a patto di avere una connessione wifi, hanno deciso di trasferirsi proprio qui.

Ma oggi come mai siamo su quest’isola? Beh, ciò di cui voglio parlarvi non sono le spiagge, o la movida o del perché tutti vadano a Bali. Oppure per cantarvi la canzone di Elodie e cercare con voi la motivazione del perchè lei veda Bali. Ma di un argomento, già trattato per l’India, che qui su quest’isola assume diverse sfumature: l’Induismo.

Bali, a differenza delle altre isole indonesiane a maggioranza musulmane, ha una alta presenza di induisti. Arrivato sull’isola insieme ai primi mercanti indiani e mescolato alle credenze locali, la religione dell’isola degli dei qui prende il nome di induismo balinese.

Similitudini e differenze

Il principio base di questa religione è la ricerca di equilibrio tra il dharma, che sono le forze del bene, e l’adharma, le forze del male. Come gli indiani, credono nel karma, nella reincarnazione e nella ricerca della liberazione per raggiungere la moksha.

Anche qui adorano gli dei tradizionali dell’induismo, come ad esempio la Trimurti originale (Brahma, Vishnu e Shiva). Ma, a differenza della religione originale in cui il dio supremo è identificato con Brahma, a Bali il Dio maggiore prende il nome di Sang Hyang Widhi. Inoltre, nell’induismo balinese, vengono venerati molti dei e spiriti, sia benigni che maligni, che in India non esistono. 

Il Canang Sari, l’offerta dei balinesi agli dei. (Photo by mark chaves on Unsplash)

Anche la popolazione di Bali è suddivisa in caste però qui, per fortuna, non esistono gli intoccabili. Le principali sono quattro: Brahmana, quella dei leader e dei religiosi, Satria quella dei nobili, Waisya dei mercanti e infine Sudra, la casta più numerosa, a cui appartengono contadini e artigiani.

L’induismo in Indonesia ha davvero una grandissima importanza, nonostante lo si pratichi quasi solo a Bali. Pensate che lo stemma principale dello stato rappresenta nel centro Garuda, che nell’induismo è l’aquila divina che trasporta Vishnu. La scritta invece che il volatile tiene tra le zampette invece significa “uniti dalla diversità”: l’Indonesia è il più grande paese al mondo a maggioranza musulmana ma riconosce senza alcun problema qualsiasi altra religione presente. E sapete come si chiama la compagnia aerea di bandiera dell’Indonesia? Garuda Indonesia Airline! 

Non trovate che sia questo lo spirito che ogni paese nel mondo dovrebbe avere? Nessun conflitto, nessun contrasto, nessuna differenza, neanche nella religione, che è da sempre motivo di guerre e lotte, inutili, in tutto il pianeta. Saremo liberi o no di credere in ciò che vogliamo? E come noi dovrebbero poterlo essere davvero tutti…

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