I cipressi toscani
Girovagando tra la campagna toscana ho capito una cosa: ecco perché gli scrittori nati qui sono diventati così famosi e così bravi. E’ impossibile non trarre ispirazione dai poetici paesaggi, dalle dolci colline e dal protagonista assoluto di questa regione: il cipresso.
Il cipresso, storie e leggende
Il cipresso, importato in Toscana dagli etruschi, deve il suo nome ad una leggenda arrivata dalla mitologia greca. Il giovane Ciparisso, di cui Apollo, il dio del sole, si era invaghito, aveva per compagno un cervo addomesticato. Un giorno però, mentre Ciparisso si esercitava con l’arco, colpì per errore il suo fidato compagno e lo uccise. Disperato per il suo dolore implorò Apollo di dargli la morte. Il dio allora decise di trasformarlo in un albero a cui dette il nome di cipresso: ed è proprio da qui che deriva il suo significato di immortalità, vita eterna e simbolo di lutto.
Tornando ai cipressi toscani, il loro utilizzo rientra in una tradizione secolare di protezione dal vento e delimitazione di confini e proprietà. Una tradizione che dona poesia ed eleganza tra le colline di questa terra, in particolar modo nella famosissima Val d’Orcia…
Idee di viaggio: cosa vedere in Val d’Orcia
La Val d’Orcia, parco naturale in provincia di Siena, si estende tra Montalcino, San Quirico d’Orcia, Pienza e Castiglione d’Orcia. I paesini sono tutti stupendi ma, per godere dei panorami che quest’angolo d’Italia regala, bisogna vagare tra le strade lì intorno, a caso: è il modo migliore per regalarsi delle splendide sorprese. Due punti di interesse però te li segnalo: uno è la splendida Cappella Madonna di Vitaleta, sulla strada tra San Quirico d’Orcia e Pienza, e l’altro è il tratto di strada che va da Asciano a Chiusure: lì è dove la mia bocca è rimasta per più tempo consecutivo spalancata, te lo giuro!
Video: Val D’Orcia