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Le Sapta Puri

3 Gennaio 2021

Le Sapta Puri

Dove eravamo arrivate parlando di induismo? Ah si: caste, maggiori divinità e matrimoni indiani. Ma in tutti questi mesi, tra riaperture, chiusure e regioni colorate, le mie letture sono andate avanti e oggi mi piacerebbe parlarvi delle Sapta Puri, le città più antiche e sacre dell’India, considerate mete importantissime nella vita di un induista. Pronti? 

Per gli induisti, le Sapta Puri sono le sette (sapta) città (puri) più sacre dell’India, e sono: Varanasi, Ayodhya, Mathura, Haridwar, Ujjain, Dwarka e Kanchipuram. Queste sette città sante sono mete di pellegrinaggio e sono anche chiamate Sapta Moksha Puri, ovvero le città in cui è possibile raggiungere la Moksha, la liberazione dal ciclo eterno della reincarnazione (Samsara).

Ayodhya

Ayodhya, situata nell’Uttar Pradesh, è il luogo di nascita del dio Rama, la settima incarnazione (avatar) di Vishnu, il dio conservatore che fa parte della Trimurti, ovvero i tre principali dei dell’induismo. Tornando a Rama, questo personaggio ha molta importanza per gli indiani in quanto le sue gesta sono narrate in uno dei poemi epici più importanti per la loro cultura: il Ramayana.

C’era una volta il re Dasaratha che, grazie al rito propiziatorio che compì verso gli dei per avere la possibilità di avere dei discendenti, mise al mondo con una delle sue mogli una delle re-incarnazioni di Vishnu, ovvero Rama. In seguito però il re morì e Rama, invece di esser messo al posto del padre, venne mandato in esilio con sua moglie Sita e suo fratello Lakshmana. E così passò ben 14 anni a combattere contro il demone Ravana, che, oltre a volerlo uccidere, arrivò anche a rapirgli la moglie.

Per fortuna nel poema il lieto fine c’è: Rama riesce a liberare Sita, a sconfiggere Ravana e ad essere rimpatriato nella sua città natale. Il popolo felice, al suo rientro, accese file di lampade come simbolo della vittoria della luce sulle tenebre. E sapete come si traduce in sanscrito fila di lampade? Dipavali o più comunemente Diwali. Eh già, la storia del ritorno di Rama è una delle molte leggende celebrate in uno dei festival più importanti di tutta l’india: il Diwali, la festa delle luci.

Mathura e Dwarka

Per rimanere in tema “avatar di Vishnu”, Mathura, anche lei nell’Uttar Pradesh, è il luogo di nascita di Krishna, l’ottava reincarnazione del dio conservatore. Invece nel Gurajat, una regione dell’India molto meno battuta dal turismo occidentale, troviamo la città fondata da Krishna in persona, affacciata sul golfo dell’Oman e il suo nome è Dwarka.

Krishna, una delle figure più venerate dell’India, è nato a Mathura ma è cresciuto nella vicina Vrindavan, città in cui era stato portato per sfuggire allo zio Kamsa che, ancor prima di nascere, voleva già ucciderlo. Eh si, perchè una profezia gli aveva rivelato che il suo ottavo nipote avrebbe spodestato il suo regno e così cercò in tutti i modi di farlo fuori! Ma tra varie peripezie riuscì a vincere ed è infatti la sua immagine di “bene che trionfa sul male” uno degli aspetti di Krishna che viene venerato. Le sue storie e leggende sono raccontate in molti testi sacri indiani e alcune di loro vengono celebrate in due dei festival più famosi dell’India: l’Holi e il Diwali.

Haridwar (o Hardwar)

Haridwar, anche conosciuta come la “porta degli dei”, è una città situata nella Uttarakhand, ed è luogo di accesso a due famosissimi luoghi di pellegrinaggio: Kedarnath e Badrinath. Nel primo è collocato un santuario dedicato a Shiva e nel secondo, invece, uno per Vishnu. Ed è qui che scopriamo perché la città si chiama sia Haridwar che Hardwar: Hari vuol dire Vishnu e Har vuol dire Shiva. E Dwar? Beh, vuol dire porta. Facile il sanscrito, no?

Ma Haridwar è famosa anche per essere un’altra porta: il Gange inizia proprio da qui il suo corso in pianura, dopo esser “sceso” dalle montagne dell’Himalaya. E cosa rappresenta il Gange per gli induisti? Il fiume più sacro, una dea (eh si, il nome originale è Ganga) a cui fanno offerte e pregano come se fosse qualsiasi altra divinità della loro religione. Nella sua acqua si bagnano e si purificano e non solo: ma ve ne parlerò più avanti…

Ujjain e Kanchipuram

Entrambe chiamate le città dei templi, Ujjain è situata nel centro dell’India, esattamente nello stato del Madhya Pradesh, mentre Kanchipuram si trova nel Tamil Nadu. Tutte e due fanno parte delle Sapta Puri e sono mete di pellegrinaggio degli induisti. Ma se ad Ujjain il tempio più famoso tra tutti è quello dedicato a Shiva, ovvero il Mahakaleshwar, a Kanchipuram ce ne sono molti di più e per tutte le divinità: è la città dei mille templi, uno più bello dell’altro!

E per ultima… no non ve ne parlo. O per lo meno non in questo stesso articolo, perché ci sono troppe cose da raccontare sulla Sapta Puri più famosa e più sacra di tutte, ovvero Varanasi! A presto viaggiatrici, a molto presto…

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