L’Indonesia e il Nyepi day
C’è chi, come noi, festeggia Capodanno con musica, cibo e fuochi d’artificio e chi, a Bali, lo festeggia in silenzio e lo chiama il Nyepi Day.
Bali, come vi avevo già accennato, a differenza delle altre isole indonesiane, è prevalentemente induista. Un induismo con similitudini e differenze rispetto a quello indiano ma pur sempre induismo. E il Nyepi Day è una festa appartenente a questa religione.
Nyepi, che in balinese vuol dire fare silenzio, cade il primo dell’anno, che non è come per noi il primo Gennaio: a Bali, secondo il calendario Saki, questo giorno cade tra Marzo e Aprile.
Luci spente, traffico fermo, negozi chiusi e addirittura aeroporto serrato ma non solo: durante questa giornata è addirittura vietato uscire di casa! Ma non per varie pandemie e lockdown: questa giornata è dedicata alla preghiera, alla meditazione e all’introspezione.
Gli Ogoh-Ogoh
I giorni precedenti al Nyepi Day invece, i balinesi svolgono vari riti preparatori. Quello più famoso e importante è la processione degli Ogoh-Ogoh: elaborati mostri di cartapesta portati a sfilare la sera prima del Nyepi Day. Ma non in silenzio, anzi: chiasso, grida, tamburi accompagnano la processione fino alla fine in cui i mostri vengono bruciati. E sapete perché avviene tutto questo? Per spaventare gli spiriti maligni e farli scappare. E nel caso in cui qualcuno di loro dovesse resistere al baccano, il giorno dopo non troverebbe poi nessuno in giro e quindi potrebbe tranquillamente pensare che l’isola sia deserta!
E il giorno dopo lo Nyepi Day?
Beh, visita a parenti e amici per scambio di regali, il silenzio dura solo un giorno! Strano, eh? Ma chissà i balinesi cosa pensano delle nostre mutande rosse e delle lenticchie di mezzanotte!