Viaggiare da sola… In India!
Ma una donna può partire per l’India da sola? Secondo voi, io che sono reduce dal mio secondo viaggio in solitaria in questa terra splendida, che risposta do?
Per me, viaggiare da sola, è una delle migliori scelte che ho fatto nella vita. La libertà che si ha a decidere cosa fare, dove andare e con chi parlare, non la scambierei con nulla al mondo. Ho iniziato con New York e poi ho proseguito con viaggi in solitaria in Italia e Europa e l’India, per me, è stata la mia prima esperienza di viaggio a lungo termine: il primo è durato tre mesi e il secondo, quello da cui sono reduce, è stato di due e mezzo includendo però anche una settimana in Tibet e due in Nepal. E come mi sono sentita, da sola, laggiù?
Una meraviglia. L’India per me è una seconda casa ormai. Ma non nascondo che, prima del primo viaggio, avevo paura. Mentirei se dicessi il contrario. Ero consapevole che stavo per atterrare nel paese più popolato del mondo, completamente diverso dal nostro, con una cultura bellissima ma alquanto complessa. E quindi, cosa ho fatto?
Viaggiare da sola in India: organizzazione e abbigliamento
Sicuramente prepararmi prima di partire, studiando bene le prime due destinazioni e lasciandomi poi andare nelle successive. Ed è per quello che, appena tornata dal primo viaggio, ho preparato una pillola piena di istruzioni, in modo che possiate esser pronte anche voi ad esplorare questo mondo in tranquillità.
Seconda cosa, l’abbigliamento. No, in canotta e in gonnellina è meglio non andare in giro in India. E’ bene sempre essere coperte fino alle caviglie, con pantaloni o gonne lunghe, ed avere almeno una t-shirt, o una camicia con le maniche a tre quarti. L’importante è che la maglia che indossiamo, arrivi fin sotto “le parti basse”, in modo da coprirle e non lasciarle in evidenza. “Ma se vado mezza nuda in giro per l’India mi succede qualcosa?” No, ma quando si visita un paese è buona cosa rispettare la cultura del luogo in cui si va, io la vedo così.
Gli abiti tradizionali delle donne indiane sono due, il sari e il salwar suit. Andare in giro in sari, per noi, non è proprio cosa comoda, ma in salwar suit si: un pantalone, o un leggins, e sopra un vestito, con maniche a tre quarti, che arriva fin sopra le ginocchia. E volete sapete io come mi sono organizzata con l’abbigliamento per l’India? Sono partita con lo zaino vuoto, e ho acquistato lì. I mercati e i negozi, credetemi, sono ovunque. E poi i colori e le fantasie degli abiti indiani, fidatevi, sono meravigliosi!
Ma gli uomini, in India, come sono?
Arriviamo ora al tasto dolente: ma gli uomini, in India, come sono? Come si comportano? Partiamo dal presupposto che gli indiani sono curiosi. Vi riempiranno, sempre, di un sacco di domande. E, se quindi siete in viaggio da sole, vi chiederanno ancora più informazioni. E si, spesso ci proveranno, non in maniera maldestra, quello non mi è capitato, ma la corte, state pur certe, che ve la faranno. Potete stare tranquille sempre? Ni, fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. Chiacchierate, sempre, con chiunque, ma tenete sempre gli occhi e le orecchie ben aperte e, soprattutto, lasciate il vostro numero di cellulare solo a chi volete davvero perché, altrimenti, vi ritroverete a ricevere tantissimi messaggi. E, ovviamente, non andate in giro da sole troppo tardi la sera: ma questo vale in India come in qualsiasi altra parte del mondo.
Viaggiare da sola in India: la mia esperienza personale
Se vi ho spaventate, ora, vi racconto l’altro lato della medaglia. Viaggiare da sola in India è pura meraviglia, perché gli indiani, come ho già detto, sono curiosi e quando ti vedono sola lo sono ancor di più! La mia esperienza personale è aver conosciuto un sacco di persone meravigliose, con cui sono ancora in contatto e che ho anche rivisto nel mio secondo viaggio. Persone con cui ho stretto bellissime amicizie, che ancora mi scrivono giusto per sapere come sto e per chiedermi, ovviamente, quando torno. E poi ho la galleria del mio cellulare colma di selfie con gli indiani: perché sì, loro amano fare foto con gli occidentali e, spesso, ti fermano solo per quello. E a me, questa cosa, divertiva tantissimo! Ma sapete perché? Perché spesso mi chiedevano di scattarla con il mio cellulare. Ma la foto quindi è rimasta a me, non a loro! Fantastici!
Infine, sempre per mia esperienza personale e come ho già raccontato in qualche altra pillola, nel mio primo viaggio in India avevo sentito una grande differenza tra nord e sud. Perché se al nord mi ero spesso sentita trattata come una “banca che cammina”, al sud, soprattutto in Tamil Nadu, ho provato tutt’altre emozioni: trovare persone che ti ringraziano per aver scelto di visitare la loro città non è cosa di tutti giorni. Arrivare ad una fermata del bus, non sapendo minimamente dove dirigermi, e trovare persone che, non solo ti accompagnano alla giusta pensilina ma ti affidano anche a qualcuno diretto alla tua stessa destinazione, non mi è capitato ovunque in India. Ma nel secondo viaggio invece? Tutto al nord. E tutti mi hanno coccolata. E quindi da cosa dipende?
Credo che il loro comportamento si differenzi moltissimo tra le zone: in quelle più turistiche transitano più persone ovviamente e quindi loro cercano di approfittarne un po’ di più. Ma in fondo, diciamocelo chiaramente: noi, in Italia, i turisti russi, cinesi e americani, come li trattiamo? Ci sono locali che applicano due prezzi differenti: uno per noi, più basso, e uno per loro, più alto. E per noi, in giro per il mondo, è la stessa cosa: basta solo imparare a non farsi prendere troppo in giro.
Ma in India, che sia sud, nord, zona turistica o no, c’è una cosa che non ho mai provato: la paura di andare in giro o la sensazione di non sentirmi sicura, di sentirmi in pericolo. Stando sempre, ovviamente, con gli occhi bene aperti. C’è stata solo una città in cui non percepivo sensazioni positive, e allora me ne sono andata. Ma d’altronde, come mi comporto a Torino quando esco di casa da sola? Alla stessa maniera.