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Il mio cammino tibetano In giro per il mondo India

Rewalsar, tra buddhisti, induisti e sikh

30 Gennaio 2025

Rewalsar, tra buddhisti, induisti e sikh

E dopo una pillola riassuntiva sul buddhismo tibetano, oggi vi porto con me in uno dei luoghi più sacri per questa religione, ma non solo per loro: Rewalsar oltre ad essere la città più sacra dell’Himachal Pradesh per i buddhisti, lo è anche per induisti e sikh…

Rewalsar è un piccolo paesello arroccato su una collina a 1200 metri. E’ composto da giusto un paio di strade, la cui vita si svolge tutta intorno ad un lago e il numero di animali, tra scimmie, cani, mucche, papere e pesci, supera di gran lunga quello degli abitanti. Ma come mai è una meta di pellegrinaggio sacra per buddhisti, induisti e sikh?

Rewalsar e il buddhismo tibetano

Iniziamo dal buddhismo e dal racconto della sua storia/leggenda… C’era una volta Padmasambhava,  il padre fondatore del buddhismo tibetano conosciuto anche come Guru Rinpoche, che, un giorno, giunse in questa città per diventare il maestro di Mandarava, la figlia del Re del posto. Il Re però non era felice che sua figlia passasse così tanto tempo con lui. E così decise di far rinchiudere lei in prigione e di dare fuoco a lui. Ma, dopo una settimana di fiamme continue, Padmasambhava trasformò il fuoco nel lago. E apparve con Mandarava su un fiore di loto, proprio nel suo centro. E sapete che Rewalsar è conosciuta anche come Tso Pema, che in tibetano vuol dire Lago del fiore di Loto? Ma sapete anche che la leggenda narra anche che lo spirito di Padmasambhava giace ancora lì tra le sue acque e i suoi pesci?

A Rewalsar, oltre ad esser presente la cava in cui meditarono Mandarava e Padmasambhava, che si raggiunge con un tragitto in bus di circa mezz’oretta, è stata costruita una statua gigantesca di Guru Rinpoche, che si affaccia sul lago e sul piccolo paesello. Ma questa città però non finisce qui perché, come vi ho detto all’inizio, è meta di pellegrinaggio anche per induisti e sikh.

Rewalsar e l’induismo

Perché Rewalsar è sacra anche per gli induisti? La storia viene raccontata nello Skanda Purana, un testo sacro della tradizione indovedica. In questo scritto si narrano principalmente le vicende di Skanda o Karttikeya (o Murugan, com’è conosciuto in Tamil Nadu), figlio di Shiva e Parvati e fratello di Ganesh, ma non solo. Perché c’è una parte, al suo interno, in cui si racconta la vicenda del saggio indù Lomas, che in Rewalsar e sulla riva del suo lago, trovó il luogo adatto per meditare. E Shiva e Parvati, oltre a benedire il saggio, gli trasmisero anche i segreti di questo posto in cui parrebbe che tutti gli dei siano esistiti sotto forma di alberi e fiori. Ecco perché è meta di pellegrinaggio anche per gli induisti. C’è un angolo affacciato sul lago tutto dedicato a loro con un tempio di Shiva, uno del saggio Lomas, uno di Krishna e altri vari tempietti. Ma la cosa bellissima è che spesso il tempio di Shiva si riempie di donne, donne che suonano e cantano. E trasmettono un’energia meravigliosa!!

E per i sikh?

Perché Rewalsar è sacra anche per i sikh? Qui nessuna leggenda e nessun testo sacro ma un tempio, di nome Gurdwara Rewalsar Sahib, fatto costruire nel 1930 per commemorare la visita di Guru Gobind Singh, il decimo guru del sikh, che rimase qui per un mese. E perché questo luogo è meta di pellegrinaggio? Perché nel sikhismo, i Guru portatori del messaggio di questa religione sono stati solo dieci, e tutti i dieci sono ovviamente importantissimi per i suoi seguaci. 

Quante perle nasconde una piccola città? Quanti luoghi sacri in così poco spazio? E quante altre mete di pellegrinaggio ci sono per queste religioni? Per l’Induismo trovate tutto qui, sul blog. Per il sikhismo, al momento, non sono ancora andata alla scoperta dei luoghi più sacri per loro, ma credo che prima o poi lo farò. E invece, per il buddhismo tibetano, sapete che ho scritto addirittura un libro? Il mio cammino tibetano in cui, luoghi, leggende e storia di questa religione li potete trovare tutti, ma proprio tutti, dal primo all’ultimo!

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